SOMMARIO Da semplice centro religioso a “riviera” dei signori e laboratorio di Forlanini. Indicato come tappa europea dagli itinerari medievali per Gerusalemme, il nucleo di Crescenzago si sviluppa attorno a una chiesa: Santa Maria Rossa. E crebbe nel Rinascimento con lo scavo del naviglio Martesana. A partire dal ‘700, i nobili milanesi costruirono qui le loro case aristocratiche per la villeggiatura: le così dette “ville di delizia” che ancor oggi possiamo ammirare. Nel 1875 qui s’inventarono i coriandoli e qui nei paraggi fu costruito da Forlanini il dirigibile “L. da Vinci”
di Fernando Ornaghi
L’ultima planimetria generale redatta dal Comune di Crescenzago prima dell’aggregazione a Milano nel 1923. Si notano molto bene i confini con gli altri Comuni e i due corsi d’acqua entro cui si estende il territorio comunale, ossia Lambro e naviglio Martesana, quest’ultimo affiancato da quella che oggi è via Padova. Notevole anche la rete delle rogge che prendono l’acqua dall’uno o dall’altro corso e l’indicazione della frazione di Cimiano, anch’esso Comune fino al 1757, anno n cui fu aggregato a Crescenzago
Il territorio di Crescenzago era abitato già dall’età del Bronzo. Nel 1868 in un campo nei pressi della cascina Cattabrega, nell’area nordorientale del Comune, vennero ritrovati alcuni oggetti in bronzo. I reperti, oggi conservati presso il museo della Preistoria del Castello Sforzesco, furono esaminati dal paletnologo Pompeo Castelfranco che li giudicò appartenere ad un antico sepolcreto risalente al tardo periodo dell’età del bronzo, il periodo di transizione verso l’età del ferro.
Itinerario romano-medievale
In epoca romana Crescenzago si estendeva lungo la via Orientale, importante strada militare che usciva dalla Porta Argentea, o porta Orientale, distrutta dalle truppe del Barbarossa nel 1162 e situata nelle vicinanze dell’attuale piazza San Babila. Nel 333 d.C. un ignoto pellegrino descrisse nei dettagli il percorso che compì nel suo viaggio da Burdigala (l’attuale Bordeaux) sino a Gerusalemme. Il pellegrino, annotò l’itinerario attraverso la Francia e l’Italia con le più importanti città toccate, le mansiones (centri più piccoli muniti di locanda) e le mutationes (luoghi intermedi deputati al solo cambio dei cavalli). Il racconto del viaggio noto come Itinerarium Burdigalense o Itinerarium Hierosolymitanus permette di conoscere i toponimi adottati in quel periodo nell’area di Crescenzago: la strada usciva da Mediolanum attraverso la porta Orientale, passava dall’attuale Corso Buenos Ayres, arrivava a Rotaris (Rottole), toccava Cimilianum (Cimiano), passava da Corte Regina e giungeva a Crescentiacum (Crescenzago).
Il vecchio nucleo di Crescenzago si sviluppò attorno alla chiesa di Santa Maria Rossa. I primi documenti che citano la canonica risalgono al XII secolo quando faceva parte della Pieve di Segrate. La chiesa fu costruita nei pressi di una preesistente piccola chiesa e fu chiamata “Rossa” per il colore dei laterizi con i quali venne costruita. Nella canonica di Crescenzago, nel 1322, morì Matteo Visconti. In quel periodo a Milano era in corso l’annosa lotta tra la famiglia dei Della Torre (guelfi) e quella dei Visconti (ghibellini). Nel 1320, il papa, con l’intento di favorire i Della Torre, fece scomunicare Matteo Visconti che ormai anziano e stanco si rifugiò nella canonica di Crescenzago dove morì il 24 giugno 1322.
Dal Rinascimento con il naviglio Martesana
Nel ‘400, la costruzione nel suo territorio di un canale artificiale, il Naviglio della Martesana, modificò profondamente la vita del borgo. I primi progetti per la costruzione del Naviglio risalivano al 1443 quando il ducato di Milano era retto da Filippo Maria Visconti, il canale fu reso navigabile nel 1471 quand’era duca Galeazzo Maria Visconti e fu completato con il collegamento alla fossa interna durante il ducato di Lodovico il Moro nel 1496. Il Naviglio, esce dall’Adda a Trezzo, incrocia il Lambro che supera con un ponte, entra a Crescenzago e attraversa il suo territorio sino a Turro Milanese. Inizialmente venne utilizzato per l’irrigazione, in seguito anche per il trasporto di merci e persone e per azionare i mulini. A Crescenzago c’erano due mulini che sfruttavano la forza idraulica delle acque del Naviglio. Uno in prossimità del ponte, nell’attuale villa Pallavicini, dove operava la stamperia di tessuti del Cavalier Enrico Mangili, industriale e filantropo che è passato alla storia come “l’inventore dei coriandoli”. Si racconta che nel 1875 Mangili ebbe la geniale intuizione di utilizzare i piccoli dischetti di scarto dei fogli che venivano bucati per essere utilizzati come lettiere per i bachi da seta, per lanciarli sui carri a Carnevale.
L’altra ruota, più a valle, era presso la filanda gestita dalla famiglia De Ponti; un componente della famiglia, Domenico De Ponti, fu sindaco di Crescenzago dal 1869 al 1886. La riva sinistra della Martesana era percorsa dai cavalli utilizzati per trainare i barconi controcorrente. Lungo la riva destra, nel tratto dove la Postale Veneta costeggiava il canale, a partire dal ‘700, i nobili milanesi vennero a costruire case signorili per la villeggiatura: le così dette “ville di delizia” che ancor oggi possiamo ammirare.
Crescenzago oltre che essere attraversato dal Naviglio, era percorso, nella zona orientale, dal fiume Lambro ed era ricco di risorgive che favorirono lo sviluppo di una fitta rete di canali per l’irrigazione. I terreni attorno al paese erano molto fertili, c’erano molte cascine che producevano latte, carne, verdure, cereali e fieno, la benzina di quei tempi, che veniva, tramite i barconi sul Naviglio, trasportato in città. A Crescenzago c’erano anche molte marcite che producevano molta più erba dei prati tradizionali. Domenico Berra, un agronomo di Crescenzago studioso di economia rurale, pubblicò importanti studi sulla coltivazione delle marcite. Questa situazione si protrasse sino ai primi decenni del XX secolo, quando nella periferia a nord-est di Milano i capannoni industriali iniziarono a prendere il posto delle cascine.
Per favorire il traffico commerciale verso l’impero austro-ungarico, gli austriaci costruirono la Nuova Provinciale Veneta (la attuale via Padova) dal Rondò di Loreto verso la periferia nordorientale. Il lungo rettilineo, completato nel 1825, al momento della sua costruzione correva attraverso i campi.
Prima dell’annessione a Milano, il tratto di via Padova dal ponte sul Naviglio sino a Turro Milanese si chiamava via Milano, dal ponte verso Cascina Gobba, via Venezia.
Quando Forlanini era di casa qui
Nei primi anni del ‘900 Crescenzago fu menzionato nelle cronache dei giornali per i voli del dirigibile “Leonardo Da Vinci” dell’ingegner Enrico Forlanini. Il dirigibile, fu costruito ed effettuò i primi voli partendo da un hangar posizionato nelle vicinanze della attuale fermata della metropolitana di Cascina Gobba. Grande impatto sulla cittadinanza milanese fu il volo attorno alla Madonnina del 15 dicembre 1909 e l’atterraggio al Trotter di Turro il 16 gennaio 1910 mentre era in corso il “Natale della Stampa”. Il Consiglio Comunale di Crescenzago il 16 gennaio 1910, nei salone dell’Asilo Infantile premiò con una medaglia d’oro l’ing. Forlanini.
La ristrutturazione della Chiesa Rossa
Nel 1922, don Roncoroni, parroco di Santa Maria Rossa, iniziò importanti lavori di ristrutturazione della chiesa. Nelle intenzioni del parroco la facciata fu restaurata cercando di restituirle le caratteristiche originali medioevali; le modifiche più appariscenti riguardarono il rosone centrale e i due oculi laterali che vennero sostituiti da sette monofore strombate di diverse dimensioni. All’interno il pavimento fu ribassato, fu inserito un nuovo organo, vennero sostituite le acquasantiere, fu costruita una cripta dedicata alla Madonna di Caravaggio e venne realizzato un ambone in marmo.
L’ 8 settembre 1923 fu celebrata la festa per la fine dei lavori e la solenne riconsacrazione della chiesa.
La fine dei restauri della parrocchia di Santa Maria Rossa avvenne solo qualche giorno dopo la promulgazione del Regio Decreto N° 1912 del 2 settembre 1923 che deliberava per il 14 dicembre 1923 la fine del Comune di Crescenzago e di altri 10 Comuni limitrofi e la loro aggregazione con quello di Milano.
FINE DELLA PRIMA PARTE. LA SECONDA LA TROVATE QUI:
https://iborghidimilano.it/2023/02/07/il-municipio-belle-epoque-e-i-sindaci-storia-dal-1861-a-oggi/
CRESCENZAGO, BIBLIOGRAFIA
Crescenzago e via Padova, a cura di L.Marabelli, F.Ornaghi, F.Scala, D.Schiannini – Graphot Editrice 2017
Corpo Musicale di Crescenzago. 1897-2017: 120 anni della divisa, Ferdinando Scala – Edizioni Corpo Musicale di Crescenzago 2017
San Giuseppe dei Morenti in Milano, a cura di F. Scala, don Gabriele Spinelli, Silvio Silvi – Edizioni CdG 2021
L’Istituto Infantile di Crescenzago, Achille Valle, 2014