SOMMARIO Grande 70×100 cm, arreda tutta una parete, fa un figurone. E’ bellissimo, attrae molto la curiosità delle persone. Curato da ABM, l’Associazione degli Antichi borghi milanesi, si presenta come un mosaico composto dalle più belle fotografie scattate nei borghi antichi di Milano. Una sorta di “volo d’uccello” su tutti i borghi della città. Scopo fondamentale del poster è aiutare a salvarli. Il poster è composto da fotografie alquanto professionali e una cosa è certa: sono le più belle immagini esistenti riguardo i borghi milanesi. Questo manifesto è politico, è una celebrazione delle periferie che recuperano la loro storia diversificata. Un’avvertenza: il poster può essere acquistato a poco prezzo e sicuramente diventerà molto ricercato nel collezionismo. Per cui occhio… potrebbe essere un piccolo investimento
di Roberto Schena Michele
Una novità assoluta: il poster-manifesto dedicato ai borghi antichi meneghini. Non era mai stato realizzato prima. Si presenta come un mosaico di fotografie, il mosaico dei borghi antichi! Illustra punti molto pregevoli di Milano, quelli che si guardano meno e invece meritano. Tutti rigorosamente esterni alle Mura Spagnole e tutti assolutamente collocati nelle zone di borghi, chiamata “periferia” da una mentalità spersonalizzante, poco capace di curare il territorio con attenzione.
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I borghi sono giusto i centri storici delle periferie, centri che queste ultime non sanno di avere, ricchezza paesaggistica e artistica autentiche molto sottovalutate. Ma sono anche centri che potrebbero sparire, qualora la popolazione trascurasse di salvarli. E scopo fondamentale del poster è aiutare a tenerli presente. Aiutare a salvarli.
Il nostro manifesto potrebbe col tempo assumere un valore commerciale, potrebbe essere quotato come rarità da collezione, potrebbe… farvi ricchi! Scherzi a parte, la scommessa è aperta: grande 70×100 cm, arreda da solo tutta una parete, è bellissimo e appesa al muro fa un figurone. Attrae molto la curiosità. Borghi milanesi? Ma quando mai, osserva la gente comune meno attenta. Invece qui li potete ammirare quasi “a volo d’uccello”. Il poster è composto da fotografie più o meno professionali ma una cosa è certa, sono le più belle immagini esistenti riguardo i borghi milanesi. Ci si sono cimentati fotografi dilettanti e professionali, del livello di Andrea Cherchi e di Barbara Trabalzini, romana, fotografa paesaggista come pochi. Hanno fissato per sempre immagini di borghi metropolitani quando nessuno se li fila, ma sappiamo che sono destinate a rimanere per sempre anche grazie al primo poster sull’argomento. Il manifesto è un insieme di facciate, interni, ambienti rurali, frammenti storici, come cippi stradali e stemmi comunali, prettamente circoscritti nel perimetro cittadino, spesso al passo del cittadino che abitualmente non si pone domande. Il cittadino, in effetti, un po’ cieco lo è. Ecco che il poster gli è utile per capire che cosa guarda perché offre uno sguardo immediato su segmenti di storia, “angoli”, ancora conservati.
Questo manifesto è politico, è una celebrazione delle periferie, ma delle periferie che recuperano la loro storia diversificata, l’identità tradita, e anche qui c’è la novità: è prima volta che si gioca la salvaguardia del patrimonio diffuso, affrontato in un contesto metropolitano, ampiamente urbanizzato, cementificato. E che cos’è il borgo se non un momento in cui l’occhio si riposa contemplando la storia, l’arte?
Certo, non ci sono tutti i Comuni aggregati a Milano nel 1923. E mancano quasi tutte le frazioni degli ex Comuni. D’altra parte, le località di tale natura sono come minimo una settantina, e nel poster possono starcene solo la metà, a meno che non siano microscopiche, scelta che non abbiamo voluto compiere. Abbiamo dovuto compiere una grossa cernita tra le foto a disposizione, escludere immagini a volte con rammarico, Mancano gocce dell’intero territorio di Greco e Niguarda, abbiamo evitato come il diavolo l’acqua santa la retorica nauseante dei navigli, anche se borghi toccati dal naviglio Martesana sono presenti con gli stemmi unificati di Gorla-Precotto e con l’abbazia rossa di Crescenzago, XII secolo. Non è l’unico stemma municipale mostrato dal manifesto, mentre è presente il naviglio Pavese in periferia, grazie al ponte “austriaco” e all’attigua cascina Annona, un posto poco celebrato dei navigli ma in realtà è situato al centro di una prospettiva panoramica forse la più bella e spettacolare della città, con gli aironi svolazzanti intorno e la veduta netta delle Prealpi (nei giorni di cielo terso). Peccato che il posto sia in ampio degrado e il proprietario sia un oligarca russo. Vigentino e Lambrate sono rappresentati, rispettivamente, da Morivione (con un singolarissimo monumentino ai Caduti del borgo, all’interno di un’edicola votiva presente da secoli) e a cascina o villa Landa nel parco Forlanini innevato, purtroppo è l’unica immagine che possediamo di un borgo in inverno.
Va ammesso che non disponiamo ancora di un repertorio fotografico completo di tutti i borghi, lo stiamo costruendo piano piano. Per cui molti sono i borghi mancanti. Di immagini ne esistono un po’ in rete, ma a noi non piacciono, ci interessa restituire la magia dei borghi tramite scatti capaci renderla al meglio al primo colpo d’occhio. Fotografie cioè, come piacciono a noi, degne di essere pubblicate in un manifesto simile. Raggiungere fotograficamente tutti borghi è un lavoro grosso, nessuno finora è riuscito a compierlo, sarebbe ancora da fare, magari con l’aiuto di un concorso fotografico ad hoc.
I nostri scatti sono il frutto di anni di frequentazioni e scoperte, sono scatti dove la prospettiva e la luce giusta sono testimoni del nostro stato d’animo al momento della scoperta. Collocate il poster in luoghi di passaggio, oltre che a casa o in ufficio, in modo che tutti possano vederlo e dire: “Borghi a Milano?”.
Fotografie di: Andrea Cherchi, Barbara Trabalzini, Roberto Visigalli, Abm
PRIMA RIGA DALL’ALTO: Abbazia di Chiaravalle, la torre nolare, detta “Ciribiciaccola”, vista dal campanile (Cherchi); le due foto piccole seguenti sono di Macconago castello, XIV sec. e attigua chiesa, inizio XVII sec. (Cherchi). Di nuovo Chiaravalle: la cappella del “Cristo alla Colonna” di Bramante (l’originale è a Brera) XVI sec. (Cherchi), indi la facciata della torre medievale di Figino (Abm). Infine, vista esterna della Certosa di Garegnano (Cherchi).
SECONDA RIGA: pianta antica di Baggio disegnata su ceramica (Abm,), Accanto: cascina Linterno, esterno (Cherchi) e, a seguire, la volta della certosa di Garegnano affrescata da Daniele Crespi XVII sec. (Cherchi).
TERZA RIGA: Abbazia degli Umiliati a Monluè: la facciata doppia, XIII sec. (Cherchi); spettacolare visione notturna di Chiaravalle (Trabalzini) e, a seguire, edicola votiva e monumento ai caduti di Morivione (Abm)
QUARTA RIGA: Naviglio Pavese con ponte austriaco e cascina Annone (Cherchi); chiesa di Ronchetto sul Naviglio in b/n (Abm); foto piccole: cascina Guascona ad Assiano e Villa Corio (due foto Abm), oratorio San Protaso al Lorenteggio e, accanto, esterno di Macconago Piccolo (due foto Cherchi).
QUINTA RIGA: scorcio del centro storico di Baggio e, a seguire, gli stemmi comunali di: Baggio, Trenno, Affori, Gorla-Precotto. Infine, pietra miliare presente a Morivione e al Lorenteggio (foto Abm), i cippi sono antichi originali.
SESTA RIGA: foto piccole: l’abbazia di Crescenzago e la preziosa balaustra della chiesina di Assago (due foto Abm); sotto: Cascina Campazzino inserita nel Parco del Ticinello, di cui si vede una roggia e il campo a marcita (foto Abm), Quintosole, scorcio del borgo (Visigalli). Foto piccole: Villa Landa, borgo del parco Forlanini (Visigalli). A seguire, marcita davanti all’abazia di Chiaravalle (Cherchi), facciata della certosa di Garegnano (Cherchi).
SETTIMA RIGA: Quarto Cagnino, piazzetta della crocetta XVII sec. (Cherchi); Mulino del Paradiso zona di Muggiano (Cherchi); Quinto Romano, ingresso in villa Ghiglia (Tamagnini): foto piccola finale: segmento dell’altare del Cerano, chiesa dell’Assunta al Vigentino (Abm).