SOMMARIO Una cascina è un mondo bellissimo, tutto suo, magico, ti trasporta nel tempo e ti ricorda che la principale attività umana è produrre cibo diversificato. Il primo documento di cascina Linterno, una delle più famose di Milano, è del 1154. Ancora oggi è al centro di un mondo rurale-urbano tutto milanese. È anche un luogo adorato dai cittadini, grazie alle molte attività di piacere e di cultura praticate, dimostrazione di come possano funzionare alla grande le strutture rurali di un tempo, se ben restaurate e gestite. Una secolare tradizione sostiene che fu la dimora milanese del poeta Francesco Petrarca: salvata dai catepillar proprio per questo. Appartenne prima al comune di Sella Nuova, poi aggregato a Baggio.
di Angelo e Gianni Bianchi (*)
Un borgo nato intorno e congiunto a cascina Linterno, si estende lungo la Via Fratelli Zoia comprendendo i numeri civici 182-184-186-190 e 194. Cascina Linterno, in particolare, non è più, per fortuna, una delle tante cascine in stato d’abbandono: è un monumento storico restaurato, tutelato dal Ministero dei Beni Culturali, sopravvissuto miracolosamente all’invasione di cemento del dopoguerra insieme al suo prezioso territorio agricolo, di cui si hanno le prime notizie documentate in una pergamena, la «Carta Investiture» del 1154, conservata nella Canonica di Sant’Ambrogio.
L’origine dello strano nome
In questo atto notarile, «Infernum» (come si chiamò Cascina Linterno sino al XVI secolo) e il suo territorio hanno come proprietari fondiari la nobile famiglia de Marliano di legge longobarda. Questa la sintesi della «Carta Investiture» del 1154: «Garicianus» detto «de Marliano», investe Alberto, prete e preposto della chiesa di Sant’Ambrogio, e la chiesa stessa, rappresentati da Domenico detto «Abbas» di Milano, dell’accesso che, passando per il prato del detto «Garicianus» situato in località «ad Infernum», giunge ai prati di proprietà della chiesa di Sant’Ambrogio. «Garicianus» promette inoltre alla detta chiesa, sempre rappresentata da Domenico, di difendere tale accesso e di non impedirlo mai in alcun modo, e riceve in cambio dalla chiesa otto soldi di buoni denari milanesi d’argento. Un’antichissima tradizione lega Linterno a Francesco Petrarca (1304-1374) come sua probabile residenza di campagna, la “deliziosa solitudine” come amava definirla, dove amava rifugiarsi per sfuggire alla già allora caotica vita cittadina.
Locanda-osteria del ‘400
Verso il XV secolo la cascina venne ampliata e nei due secoli successivi vengono costruite le stalle ed i porticati prendendo così la forma di “corte chiusa” tipica delle cascine lombarde. Nella «Mappa della Pieve di Cesano» realizzata nel 1574, in occasione della visita pastorale di San Carlo Borromeo, si vede con chiarezza la raffigurazione di Cassina de’ Inferno fortificata con torre di guardia. Nella mappa della città di Milano redatta dall’ing. Giovanni Battista Clerici (Claricio) nel 1659 la cascina è identificata col nome “Inferna”. Nella mappa del Catasto Teresiano del 1722 la cascina invece è chiamata “Cassina Interna” e appartiene al “Territorio di Sellanuova, Pieve di Cesano Boscone”. L’appartenenza al Comune di Sellanuova era ratificata dal cartello identificatore posto sul muro esterno in Via Fratelli Zoia sotto la lanterna del gas. Anticamente, data la vicinanza alla Strada Vercellese (Via Novara) e quindi interessata al passaggio di convogli militari e commerciali per il Piemonte e la Francia, era adibita a osteria con locanda e ricovero dei cavalli. Fino agli anni 50 sul muro esterno che si affaccia sulla via era scritto “Osteria del Petrarca”.
“Chiesettina”
Nel corso degli anni si andarono aggiungendo attorno al nucleo centrale altre costruzioni facendo diventare la Cascina Linterno un borgo agricolo. Il 9 Ottobre 1754 venne consacrata l’Oratorio della Cascina, dedicata alla Vergine Assunta:
“ … Così Domenico Aquanio, uno dei proprietari del fabbricato di Cascina Linterno, nel XVIII secolo fece costruire un nuovo oratorio nella parte meridionale dell’antica corte. Nel 1753 fece fondere la campana che sarebbe stata poi collocata sul piccolo campaniletto eretto sul tetto della casa Aquanio (sul lato orientale). Infine il 9 Ottobre 1754, alla presenza del Prevosto di Trenno, Don Flaminio Brugora, la nuova Chiesetta fu benedetta e dedicata all’Assunzione della Beata Vergine. Con la sua morte, Domenico Aquanio predispose la celebrazione della Messa Festiva, per officiare la quale il celebrante sarebbe stato pagato con 30 lire imperiali garantite dai beni posseduti dagli eredi presso la stessa cascina …”.
(Archivio Giorgio Uberti – 120514).
1819, la “fotografia” dell’epoca
In un censimento del 1770 i proprietari sono due: la Famiglia Acquani e quella dei Conti Cavenago, questi ultimi avevano anche vaste proprietà vicino al borgo di Quarto Cagnino. Nel 1880 i Conti Cavenago cedettero tutto, Linterno compresa, ai signori Cotta. Il grande incisore Giovanni Migliara realizzò nel 1819 una splendida veduta della “Solitudine di Linterno di Francesco Petrarca”, conservata nel fondo “preziosi” della Civica Raccolta di Stampe “Achille Bertarelli”, al Castello Sforzesco di Milano. La vista ottocentesca è molto fedele; alcuni particolari coincidono alla perfezione con la situazione attuale. Sono, infatti, ben visibili le due colonne sorreggenti il porticato prospiciente l’aia, la chiesetta, il piccolo campanile a vela. Una vera e propria “fotografia”, un’opera di fondamentale importanza per lo studio dell’evoluzione architettonica di questo antico e tanto significativo luogo. Nel 1853 Enrico Venegoni e successivamente nel 1868 la Società di Archeologia e Belle Arti fece apporre due lapidi in pietra (ora scomparse) a testimonianza della permanenza in luogo di Francesco Petrarca.
Anche la piccola chiesa fu arricchita d’altri dipinti a carattere religioso che andarono ad aggiungersi alla pala d’altare della scuola lombarda del Seicento e raffigurante L’Assunzione di Maria, cui la chiesetta è dedicata. Al suo interno, oltre alla Pala d’altare si potevano ammirare anche alcune statue di pregevole fattura, la balaustra di marmo rosso, l’altare di legno finemente intarsiato, archi affrescati a frosoni ed una poltrona che, nella tradizione, sarebbe appartenuta al Petrarca.
Il campaniletto
Quando la Linterno era di proprietà dei signori Bellini-Lucini, fu visitata da Achille Ratti, prefetto della Biblioteca Ambrosiana e futuro Papa Pio XI, ed anche in quell’occasione una lapide di marmo scuro fu posta a ricordare l’avvenimento. Ancora oggi è rimasta, nella nicchia a destra dell’altare, una statua in cartongesso raffigurante l’Ecce Homo con il mantello strappato, il corpo insanguinato e la testa cinta da una corona di spine. La leggenda vuole che se la statua fosse asportata dalla cascina accadrebbe il “finimondo”. Il piccolo campanile a vela che sormonta l’oratorio non è più agibile per le lesioni strutturali, per cui le due antiche campane hanno dovuto essere ricoverate all’interno. Queste campane servivano, oltre che per fini religiosi, ad avvisare i contadini dell’inizio, della pausa meridiana e della fine della giornata lavorativa. La campana più piccola, datata 1753, chiamata “la campana de la tempesta”, ha una leggenda suggestiva, anch’essa tipica del mondo contadino: ha il potere di allontanare dalla zona le grandinate ed i temporali più brutti, però deve essere suonata, possibilmente da un bambino o da una bambina, con sufficiente anticipo in direzione del fortunale.
“El Pret de Ratanà”
Dal 1924 al 1941, a Cascina Linterno venivano dai paesi vicini e da ogni zona di Milano i disperati, gli sfiduciati dei medici, la gente semplice; tutti erano accolti da don Giuseppe Gervasini, un energico prete dalle maniere forse un poco rudi ma dal cuore d’oro. Aveva fama di guaritore; il suo nome non dice molto a chi non lo ha conosciuto, anche se la sua fama miracolistica aveva inquietato molto la Curia milanese, la gente lo conosceva di più come “el Pret de Ratanà”. Il suo ricordo, nonostante sia scomparso il 22 novembre 1941, è ancora molto vivo. Per saperne di più don Gervasini clicca QUI.
Presente e futuro di borgo Linterno
L’Associazione “Amici Cascina Linterno” si è costituita il 17 luglio 1994 per contrastare un progetto urbanistico che prevedeva la riconversione dell’intero complesso da agricolo a residenziale, cancellando per sempre la sua secolare vocazione storica ed agricola. Il comparto agricolo è chiuso dal 2002 a seguito dell’allontanamento dell’agricoltore da parte dell’allora proprietà (Gruppo Cabassi).
Dal 2005 al 2010, grazie a un accordo stipulato con il Gruppo Borio Mangiarotti, subentrato ai Cabassi, la Chiesetta ed alcuni locali sono stati riassegnati, in comodato d’uso, all’Associazione Amici Cascina Linterno. Ciò ha permesso di dare nuovamente impulso all’attività sociale e culturale per la quale l’Associazione ha ricevuto, il 7 Dicembre 2003, il prestigioso Attestato di Benemerenza Civica in occasione della Cerimonia per l’assegnazione degli “Ambrogini d’Oro”. L’immobile è tutelato dal 1999 (D.M. 9/3/1999) dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano.
Nel Giugno 2010 la Cascina venne definitivamente acquisita dal Comune di Milano e nel Dicembre 2012 sottoscritto il Contratto di Collaborazione con l’Associazione. Tra il 2014 e il 2016 si sono eseguiti importanti lavori di restauro. QUI il video sui restauri. Ciò ha permesso di poter nuovamente predisporre “all’interno della Linterno” le iniziative sociali e culturali. Mediamente, ogni anno, se ne organizzano dalle 35 alle 40, completamente autofinanziate e di buon livello qualitativo per offrire alla Cittadinanza momenti di aggregazione, di divulgazione, di socialità e di crescita culturale.
Tra le principali:
“Domeniche in … Cascina” con Mercato Agricolo ed Artigianale, Animazioni per Bambini, Mostre, Conferenze e Visite Guidate, gli incontri sullo spirito “bucolico” del Petrarca
le conferenze sull’Agricoltura Storica, sulla Vita di Cascina e sul Sistema delle Acque (Marcite e Fontanili), su Don Giuseppe Gervasini (El Pret de Ratanà) e sulla milanesità,
il Falò di Sant’Antonio (17 gennaio)
la suggestiva “Lusiroeula” (Lucciolata) nel Parco delle Cave
le Conferenze sull’Astronomia con l’osservazione delle Stelle Cadenti nelle notti delle Perseidi (San Lorenzo).
Particolare attenzione viene posta alla divulgazione delle caratteristiche ambientali e storiche non solo della Cascina ma anche del suo bellissimo comprensorio agricolo circostante che ancora mantiene, pressoché intatti, gli aspetti di paesaggio arcaico, tipico del Contado Milanese anteguerra con le caratteristiche stradine in terra battuta, le aree perfettamente coltivate, i manufatti settecenteschi per i canali della rete irrigua e due superstiti “quadri” di marcita, ancora funzionanti e tra le ultime nel territorio milanese. Il comprensorio di Cascina Linterno e del Parco delle Cave rispecchiano “in piccolo” le caratteristiche ambientali ed agricole del ben più vasto Parco Agricolo Sud Milano del quale ne fanno parte integrante.
Vedi i bellissimi scatti alla cascina di un grande fotografo, Andrea Cherchi, QUI
(*) Il presente testo è una partziale riproduzione di un testo tratto da A Ovest di Milano – Le Cascine di Porta Vercellina (2006), una monumentale ricerca di Angelo e Gianni Bianchi dell’Associazione Amici Cascina Linterno. Alle ricerche storiche ha contribuito Massimo De Rigo, CSA “Petrarca” onlus.
Le immagini artistiche:
1857 – Qui a destra: stampa antica con veduta della Cascina Linterno (o Villa Linterno). L’incisione riporta in basso a destra il nome dell’autore “ELENA”. La stampa è stata ritagliata dal libro indicato e presenta scritte sul retro. Disegnatore: Giuseppe Elena, pittore, disegnatore e litografo (Codogno 1801 – Milano 1867). Nel 1827 apre una propria azienda litografica, che però chiude quasi subito per dedicarsi esclusivamente al disegno litografico. E’ autore di oltre 350 soggetti con opere d’arte, ritratti, costumi, ma soprattutto vedute di Milano e della Lombardia. Questa stampa antica è tratta dall’opera “Grande Illustrazione del Lombardo-Veneto”, edita a Milano da A.Tranquillo Ronchi e poi da Corona e Caimi nel 1857-61 in sei volumi a cura di Cesare Cantù e altri. L’opera contiene una vastissima serie di stampe antiche, quasi mille incisioni silografiche, appositamente realizzate per illustrare i numerosi luoghi e monumenti descritti, ritratti di personaggi illustri, capolettera, episodi storici, piante di città. La Linterno è antica grangia del contado di Milano esempio significativo di corte chiusa lombarda, nota per la tradizione che la identifica come dimora di Francesco Petrarca durante il suo soggiorno milanese (dal 1353 al 1361). Un tempo sita al quarto miglio di distanza dalla città, all’interno del comune di Sella Nuova, oggi è inglobata nell’area del comune di Milano, presso il Parco delle Cave.
1872 – Stampa del 1872 prodotta dalla rivista “Illustrazione Popolare”, intitolata “Linterno – Villeggiatura del Petrarca, presso Milano”. Nel 1861 era uscito il primo fascicolo del “Museo di Famiglia”, poi sostituito dalla “Illustrazione Popolare”. Nel 1873 esce la “Nuova Illustrazione Universale”, che dal 1874 diventa “Illustrazione Universale” e subito dopo “Illustrazione Italiana”. Ignoto l’Autore del dipinto.