SOMMARIO In questo borgo dal nome curioso, aprì, ancora nel Medioevo, una delle prime attività industriali: la cottura dei mattoni. Precotto conserva una serie di Curt, corti di cascine e una chiesa risalente al XIV secolo, ma subisce l’apertura di viale Monza (che allora, come mostra la foto d’epoca, aveva due magnifici filari di platani) per il collegamento diretto alla Villa Reale. Qui avvenne il primo passaggio delle vetture a trazione elettrica. Nel 1920 la fusione con Gorla: durò tre anni appena, prima dell’aggregazione definitiva a Milano
di Ferdinando Scala
Le carte che documentano il territorio di Precotto partono dalla metà del sec. XII, quando il borgo viene citato in una bolla di papa Eugenio III come Pulcoctum. Per trovare l’origine del toponimo, i linguisti divisero il termine nel sostantivo praedium, ‘podere, terreno’ (che dà origine al prefisso prae, pre-) e nel participio coctus, ‘cotto’, vocabolo che rimanda alla cottura dei laterizi. Ecco che Pre-coctus indica l’esistenza in zona di numerose fornaci, una fra le prime attività industriali, quella della fabbricazione dei mattoni, condotta, insieme al lavaggio e cardatura dei boldroni, anche dalla comunità monastica degli Umiliati.
Le cascine rurali furono la prima forma abitativa del territorio. In viale Monza, oltre alla Cascina Monferrato al n. 281, esiste tuttora il Borgo Mandello San Giovanni. Seguono le cascine del vecchio centro di Precotto, El Borghett” in via Cislaghi, che ne conserva le radici storiche e da cui, fino a cinquant’anni fa, si accedeva alla vasta campagna governata dai campee. Qui stanno le corti fortunatamente scampate ai bombardamenti della guerra: dalla Curt di Pissat, al n. 1, tessitori di pizzi d’inverno e contadini d’estate alla Curt di Burun, al n. 7, alla Curt di campee, alla cascina viscontea del n. 21, detta anche Curt di oc o Curt di Merlin, che è la meglio conservata di tutte le cascine del territorio.
L’esistenza di una chiesetta dedicata a San Michele in via Cislaghi è documentata a partire dal sec. XIV. L’edificio era malandato e scarsamente capiente. Nel 1568 gli abitanti rivolsero una supplica al card. Carlo Borromeo perché si costruisse una chiesa più grande, che disponesse di un battistero e un sacerdote fisso. Così, nel corso del 1600 la Confraternita della Misericordia edificò un nuovo oratorio, mentre nel 1620 venne ristrutturato nel camposanto l’oratorio di Santa Maria Maddalena già dedicato all’assistenza degli appestati.
Nel territorio del Brughirolo a Villa San Giovanni, frazione di Precotto, sorgeva la cappella dedicata a Sant’Uguzzone, e la Cascina Righetti, con abbondanza di terre e di contadini molto poveri, alle cui figlie nel 1828 la nobildonna Teresa Righetti Maggioni lasciò un fondo che permettesse loro di costituire una dote sufficiente per sposarsi.
Fra i palazzi nobili, citiamo l’esistenza fin dal 1700, in piazza Precotto, di villa Erba, residenza di campagna dei conti Erba-Odescalchi, il cui membro più eminente fu l’arcivescovo di Milano, card. Benedetto Erba-Odescalchi (1679-1740), pronipote di papa Innocenzo XI. Nel 1885 i Pelitti, costruttori di strumenti a fiato (Giuseppe Pelitti fu sindaco di Precotto dal 1885 al 1905) subentrarono alla famiglia Erba. Quando nel 1910 la proprietà passò alla Fibra Vulcanizzata, molte opere furono abbattute, ma non la villa Erba che resistette fino agli anni ’60.
Viale Monza. La decisione austriaca di spianare case e cascine nel 1838 per tracciare, su progetto dell’ing. Caimi, il grande “imperiale regio stradone” che consentiva all’imperatore proveniente dalla Villa Reale di Monza l’entrata trionfale a Milano per assumere la corona del Regno Lombardo-Veneto, stravolse il centro del borgo tagliando in due l’antica cascina dei Visconti di Modrone. Percorso da carrozze e poi da diligenze a cavalli, negli anni ’80 la SAO vi fece correre l’omnibus che i Precottesi accolsero con brianzola ironia: “El tranvain de tola el va come un dirett: ga mis sett hure e mesa da Precott a Lurett”, finché nel 1897 entrarono in funzione le prime vetture a trazione elettrica.
La chiesa parrocchiale. L’apertura di viale Monza (con due magnifici filari di platani) determinò anche la modifica della chiesa parrocchiale costruita tra il 1865 e il 1866 dall’ing. Emanuele Odazio. La chiesa era stata progettata con la facciata rivolta verso il Borghett, ma ben presto ci si accorse che la via principale era divenuta viale Monza: venne rifatto il progetto e girata la facciata.
In seguito anche il grande scultore Francesco Barzaghi, docente all’Accademia di Brera, che aveva in Precotto studio e abitazione, lasciò il suo contributo alla chiesa con la Deposizione del Cristo, bassorilievo in bronzo, nel paliotto dell’altar maggiore, e i due angeli guerrieri che ne presidiano la facciata.
La popolazione di Precotto. Il primo decennio del ‘900 vide fra la popolazione del Comune (1586 abitanti nel 1901) un grande fervore di iniziative: in pochi anni si fondò il Circolo Cattolico San Filippo Neri, l’Asilo Infantile, la Coop. Primo Maggio. Nel 1920 Precotto e Gorla decisero di mettere in comune i servizi pubblici: nacque il nuovo Cimitero di Precotto e Gorla, nel quale nel 1922 le due amministrazioni inaugureranno il Monumento ai Caduti di Gorla-Precotto.
Il 26 novembre 1922 avvennero le ultime elezioni del Comune autonomo. Il sindaco rimase in carica poco meno di un anno, guidando l’ultima amministrazione del Comune unificato: nel 1923 infatti verranno annessi alla città di Milano gli 11 comuni della fascia periferica, tra cui Gorla e Precotto.
PRECOTTO, BIBLIOGRAFIA
Precotto e Villa nel ‘900, a cura di Ferdinando Scala, Associazione Villa San Giovanni 2005, 2008
Precotto, Villa e il Regio Viale per Monza. Storia, fatti e misfatti di un borgo antico, Ferdinando Scala – Graphot Editrice 2015
Ritrovo Giovanile Precotto. Una presenza educativa nel quartiere, a cura di Ferdinando Scala, Edizione RGP 2017
Storia della Cooperativa San Filippo Neri. Cento anni di un’impresa sociale per le famiglie di Precotto (1919-2019), Ferdinando Scala – Edizione Coop. San Filippo 2019
Il mio quartiere si chiama Precotto, a cura di F.Scala, G.Baderna, G.Croce, Edizione Ass. Genitori Attivi 2021