Piazza Villapizzone è il borgo. Vi si affacciano villa Radice Fossati, XIX secolo, elegante e sobria, con un piccolo parco di circa 6 o 7mila metri quadrati, però dotato di alberi secolari probabilmente piantati a metà dell’800. E la chiesa fine Ottocento, con cupola, campanile e facciata, tipica chiesa di un borgo aristocratico. Un piccolo borgo ben conservato che è un gioiello capace di suscitare tenerezza, un angolo antico molto grazioso nonostante le peripezie di un degrado ventennale visibile fra gli anni 70 e 80, ora del tutto superato con opportuni restauri e una sistemazione di tipo sociale. E nonostante i rischi di demolizione anche questi superati grazie al Comune che ha acquistato l’immobile dopo una lunga pressione dei residenti, le demolizioni senza senso nei dintorni, la chiesa conservata all’esterno ma rovinata all’interno. Ma il borgo c’è ancora, alla faccia di chi li vuole distruggere per mettere al suo posto un redditizio palazzo di 10 piani con parcheggio sotterraneo.
I prìncipi di questo luogo sono tre alberi secolari, forse 150 anni sulle spalle ce li hanno tutti: un bagolaro come non lo avete mai visto, un cedro dell’Himalaya, una sophora, o acacia del Giappone anche questo grande come è raro vedere. Hanno tutti un tronco veramente massiccio: per quanto affetto portiate agli alberi, questi tre non riuscirete mai ad abbracciarli con un giro completo delle braccia. Dall’alto, il giardino può essere visto salendo sulla torre del belvedere.
Abbiamo visitato Villapizzone il pomeriggio del primo gennaio 2024. Lungo la piazza diciassette pannelli illustrano la storia di Villapizzone; sono destinati a rimanere qui fino al 6 gennaio, poi saranno conservati dalla Fondazione Carlo Perini in attesa di una nuova esposizione o magari (chissà?) in attesa che l’ex comune di Musocco predisponga un suo museo permanente. Che lo crediate o no la gente si ferma incuriosita a vederli, leggerli, commentarli. Sono stati ideati e realizzati dalla citata Fondazione Carlo Perini. elaborando testi di Claudio Gironi, Antonio Iosa, Maria Antonietta Breda, Massimo Pozzi, con l’apporto grafico di Diego Mantica.
Il giardino, dicevo, un gioiello, ma la piazza, che pure presenta una bellissima scenografia storico-architettonica, dovrebbe essere trattata meglio, purtroppo è, in pratica un parcheggio, oltretutto non essenziale, appena una quindicina di auto possono sostarvi. «Questa piazza dovrebbe essere pedonalizzata, come tutte le piazze dei borghi storici», dice Claudio Gironi, autore di “Villapizzone, Storie e memorie”. I milanesi non hanno ancora imparato a trasformare i borghi in luoghi di bellezza da godere passeggiando. Villapizzone è un borgo antico con la fortuna di avere ancora un parco secolare intatto al suo interno, piccolo ma resistente alle ingiurie dei tempi, quindi che cosa si aspetta? R. S. M.
Di Claudio Gironi potete leggere QUI la storia di Villapizzone e QUI le note biografiche dello scrittore.
QUI potete chiedere il suo libro