Giunti al termine dello scorso itinerario 1, dobbiamo ai giorni nostri trasferirci al di là della ferrovia per riprendere il nostro percorso in via Bonfadini: in questo punto si trovava la cascina Trecca che infatti dà il nome al bivio ferroviario in loco. Siamo dunque giunti all’incrocio tra via Zama e via Bonfadini, lungo cui ci dirigiamo.
A breve distanza, sulla destra si trova il borgo di Merezzate, la cui prima citazione (come “Arsigiate”) risale al 1346: esso era costituito originariamente da due cascine (di Sopra e di Sotto) separate del cavo Sala (la cui testa di fontanile si trova vicino alla Cascina Colombè): per un po’ i due cascinali avevano formato un comune a sé stante. La cascina Merezzate di Sopra, scomparsa, aveva una struttura a corte, su cui prospicievano gli edifici. La cascina di Sotto, tuttora visibile e preceduta da una serra, è costituita invece da tre corpi di fabbrica; inoltre, sul retro si trova una delle baracche che ospitavano le ragazze “streppacarotol” (strappacarote) che, dal cremonese, venivano a lavorare qui stagionalmente.

Potrà sorprendervi, ma in questo punto nel 1865 non eravamo più a Milano, e neppure nei Corpi Santi, bensì nel comune di Chiaravalle, i cui confini in quell’epoca giungevano fino alla via Bonfadini, sopra la quale invece si trovavano borghi come Taliedo e Monluè che erano ancora nei Corpi Santi, mentre Morsenchino, che si affacciava sulla via ed era costituito da un grosso cascinale, tuttora visibile all’angolo con via Giraud, faceva parte di Chiaravalle.
Proseguendo lungo via Bonfadini incontriamo Morsenchio: dell’antico borgo rurale non è rimasto nulla, tanto meno l’antica chiesina, demolita per la costruzione dei capannoni della Montedison e ricostruita, moderna, nel 1960. Poco dopo la via incontra un altro ostacolo: la tangenziale est. Si deve allora girare da nord e giungere così al tratto di via Bonfadini ridenominato via Vittorini alcuni decenni orsono.
Nal 1865 non esisteva, pur essendovi un ponte sul Lambro (pare sia stato il primo costruito dai Romani in legno nel II secolo d.C.), una località detta Ponte Lambro, ma vi erano tre toponimi nella zona: Osteria del Bagutto, cascina Gerbone e Cascina Canuova. Essi sono giunti fino ai nostri giorni e hanno costituito l’ossatura portante del borgo successivamente chiamato Ponte Lambro.

L’Antica Trattoria Bagutto, sita nell’omonima cascina, è uno dei più antichi ristoranti del mondo tuttora esistenti di cui si abbia notizia. Il toponimo compare infatti in un atto notarile su pergamena del 1284, conservato presso l’Archivio di Stato di Milano, nella quale Corrado Menclozio, membro di un’autorevole stirpe milanese di ascendenze longobarde, scambia con i Frati Umiliati dell’Abbazia di Santa Maria di Brera dei beni immobili nel territorio di Morsenchio “detti al berlochum o sia alla Spazzòla”, la roggia dentro le cui acque si specchiava l’osteria, e che tuttora vi scorre vicino e che alimentava il Mulino, tuttora esistente, detto appunto “della Spazzòla”.
Il termine “berlochum”, di origine longobarda, significa “luogo dove si mangia” e conferma l’esistenza di una taverna dove oggi sorge il Bagutto, situata esattamente nell’allora Comune di Morsenchio e sulle rive della Spazzòla; il nome del locale deriva dall’antico termine lombardo “begutto”, ossia bagordo o ingordo.

Poco distante sorge la cascina Zerbone, i cui animali fino a pochi anni fa si nutrivano nei prati che costeggiano la tangenziale est: Cascina Zerbone e il vicino Mulino della Spazzòla sono stati costruiti nel XIV e XIII secolo. Quanto alla terza cascina, di fatto Ponte Lambro è sorto sul podere della Canova (XIV secolo), che apparteneva agli Umiliati di Brera: ad esempio il Centro Cardiologico Monzino è stato costruito demolendo nel 1961 la Cascina Canova. Superando il ponte sul Lambro, oggi come ieri, si esce dal territorio di Milano (allora Chiaravalle) per entrare in Linate.
- Per queste stesse località, vedi anche: https://iborghidimilano.it/2025/01/22/ponte-lambro-il-borgo-piu-lontano-e-isolato-vediamo-come-messo/
- ITINERARIO 1 LO TROVATE QUI: https://iborghidimilano.it/2025/05/06/itinerario-1-sulla-strada-della-paullese-prima-parte/